1. |
Ero un robot
02:54
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Io già lo so
non sono adatto
anche se adesso
mi sveglio di scatto
Se ora una forma di vita chiama
io mi ritrovo pur senza una trama
Una volta dicevo:
io sono un robot
dorso cromato
lo sguardo lucente
programmato
per essere assente
e senza uno scopo
mi hanno sconnesso
dimmelo tu
cosa sono adesso
Una volta dicevo:
io sono un robot
Una volta
mai due
io ero un robot
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2. |
Linda Blair
04:06
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Ed aspetterò la fine del tuo ciclo
per poter finire un’altra canzone
su di te
non è facile perché
c’è un’enciclica papale contro noi
contro te
e me
il tuo vero nome so qual è
il tuo vero nome non è il tuo
ma Linda Blair
Pazuzu
Satana
non riesco a liberarti – non riesci ad impigliarmi
tu comincerai a vivere quando io morirò per te
e crepo io
non Satana
e non Gesù
my Christine
il tuo vero scopo so qual è
la tua vera meta non son io
ma Damien
6 6 6
the Omen
Chri-sti-ne
Chri-sti-ne
Chri-sti-ne
S’il vous plait
baisez moi
for a day
for art’s sake
nouvelle Justine
non riesco a liberarti – non riesci ad impigliarmi
io comincerò a vivere quando tu morirai per me
e vinco io
non Ratzinger
non Dracula
né Frankenstein
il tuo vero nome so qual è
il tuo vero nome non è il tuo
né Linda Blair
né Pazuzu
né Satana
Cristina
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3. |
Electrodomestica
03:31
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Scivola lunga la vita
lungo strati di patina
alla velocità
di una goccia di resina vivida
vòlita nuova un’idea
in un cielo immenso
eleva il tuo spirito
in due euro d’incenso
è inaccessibile
quello che
vuoi per me
ed imperfettibile
ciò che da sempre
non c’è
elettrodomestica quiete
il viso di un estraneo
sul videocitofono
un calice vuoto
sul tavolo
e niente nei tuoi occhi
per me
polvere di orologio
sulla moquette
polvere di orologio
autodafé
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4. |
Fammi dimenticare
04:22
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Il cielo proprio adesso perde il blu
il ghiaccio che si scioglie
insieme alle tue voglie
ci sono molte stelle
ci sono molte stelle
guarda in su
la notte ci trascende
vertigine di niente
lo spleen compiacente
anemico e distante
volubile, sfuggente
la lingua di sinistra
al posto della vista
la lingua della destra
è un baratro ottimista
il buco nella testa
che la televisione incista
e reca porta a porta
un dramma da sciacquetta
il traffico fiorente
di santi e di madonne
una droga innocente
che dà pari opportunità
fammi dimenticare
la nebbia utopista
fammi dimenticare
la mistica purista
(io non so dove sto)
fammi dimenticare
la cultura da rivista
fammi dimenticare
la merda d’artista
(io non so dove sto)
fammi dimenticare
che non mi meraviglia
fammi dimenticare
il sogno di tua figlia
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5. |
Post mortem
03:56
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Io non sono indifferente
al profumo che tu fai
morbido ed ammaliante
quell’aroma di Shangai
manca poco ma è troppo presto
per i sogni che mi dai
è vero
il mattino
è troppo breve per noi
lente mosche lì sul vetro
vibrano di fissità
ed il suono è un respiro
che accende carnalità
sul divano, sul tappeto
insieme alla tua nudità
è vero
il mattino
è TROPPO LUNGO per noi
i vermi hanno scavato (ti hanno capita)
a fondo nel (ti hanno capita)
tuo cuore (più di me)
io mi chiedo se lì nel tuo cuore
io ci sarò?
tu sei con me come se
io non fossi con te
tu sei con me come se
io non fossi con te
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Humpty Dumpty Messina, Italy
Fieramente arroccato su posizioni di intransigente autoproduzione e autodistribuzione, solenne spregiatore del compromesso assurto a modus operandi, ha all’attivo 22 dischi e parecchie collaborazioni.
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