1. |
Gli Dèi
06:22
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L’alcool, la barba, il rasoio col sangue
Cerchi concentrici nel gorgo di melma
Deriderci
Il tempo sa
Disperderci
Con roba buona
Anche solo per
Questa mezz’ora
Per una testa ti do un acido
Che al mercato mio padre comprò
Nel giradischi piange Neil Young
Spegni le luci, accedi a Youporn
Lei che finge è comica
D’indole anatomica
Ogni mio gesto si ripeterà
Bevo negroni piscio champagne
Seguo i tuoi occhi dall’orbita
Che dalle ciglia ti strappa i collant
Letto o cesso è paranoia
Il dubbio non ingoia
Sì, torneranno gli dèi
Ci accrediteranno
Al Paradise
Club
Credete!
E noi due
Balleremo
Soli tra
Zombie
Di paillettes.
Dormi ormai da qualche giorno
Rappresi nel sonno
La lingua i pensieri
E tutto attorno è un amplesso incestuoso che celebra
Il lavoro e l'amore,
Le lacrime e il sesso
Parteciperò
Dimentico anch’io
Finalmente l'oblio
Finalmente l'oblio.
(Cateno Tempio)
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2. |
Gli Atomi
04:34
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Gli atomi
schiamazzano
tra schianti che
ci infiammano
Funamboli
metallici
nel sangue io
eiaculo
E
tu con me
nell’impatto
ameremo
la realtà
Contorciti
tra gemiti in
un letto che
ci schianterà
I liquidi
meccanici
lo sperma che
lubrifica
E
io ti scalderò
per salvarti
dalla morte
termica
S’apre col bagliore d’un lampo
uno spazio profondo
un taglio settico
e ti troverò
perché voglio penetrare l’essenza
del tuo essere carne
fatta d’atomi
e di elettricità
e non voglio più essere sano
come un Ballard vigliacco
che non guida se è fatto
perché
il sistema è in crash
non hai capito che
il sistema è in crash
il sistema è in crash
Nude prostitute che baciano
il mio corpo che brilla
che scintilla
come fosse un falò
dove tutto il meccanismo del mondo
è nel mio essere carne
fatta di atomi
e di elettricità
e non voglio aver paura di niente
di guidare da sbronzo
io voglio essere Ballard
perché
il sistema è in crash
ora è più semplice
il sistema è in crash
il sistema è in crash
Nelle orbite
sideree i
miei atomi
scintillano
È l’ultimo
incidente che
ci intreccerà
le costole
Angeli di plastica curano
il mio corpo disfatto
che ora puzza
di benzina e di te
e non voglio più pagare l’amore
ed il tuo essere carne
fatta di atomi
e di elettricità
e il rumore di automobili, il cielo,
il parabrezza sfondato,
il tuo corpo
è tutto quello che ho.
(Cateno Tempio)
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3. |
Hey-Ho
04:45
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Posso invecchiare e peggiorare
Senza il culo a te leccare
Foto in posa, canzoni uguali
Cieco per i flash dei cellulari
Vedrai
In assenza di un criterio migliore
Negare è imperativo morale
E poi fuggire
Forse tornare
Per vederti sanguinare
Hey-ho
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4. |
Oleandri
05:44
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Ieri un panfilo si è sfracellato sullo scoglio, ma quando gli sciacalli ci sono entrati di notte, dopo l'evacuazione, grande è stata la delusione: i rubinetti non erano d'oro ma verniciati color oro, e le aragoste erano quelle surgelate. Per di più, quando sono tornati si sono ustionati con la nafta nel mare.
I venditori di fumo avevano già preso la scialuppa di salvataggio e tutti si prodigavano per loro. Alla gente i venditori di fumo piacciono, gli piace proprio di farsi buttare fumo negli occhi... negli occhi, in faccia di dietro, davanti, dappertutto: più fumo c'è meglio è. Alla gente piace proprio farsi affumicare. La gente è come il caciocavallo, in mezzo a tutto quel fumo tutto si confonde e diventa un tutt'uno, affumicatori e affumicati. Alla gente piace di sentirsi un tutt'uno.
E a te, che piace tanto la fotografia, come vengono le foto in mezzo a tutto quel fumo? Ti piace l'effetto sfumato?
Certo, come dicevi sempre tu, è tutto un fatto di sfumature, quindi per me è in un modo e per te in un altro. Ma allora spiegami: se è tutto un fatto di sfumature, giusto o sbagliato, il buono e la merda... allora da dove viene questa puzza?
Ti metti a fotografare gli oleandri in città, perché così fai vedere che nonostante tutto c'hai la sensibilità, e fotografi i fiori di oleandro. L'oleandro, la pianta più schifosa del mondo, infestante, che cresce di lato ai cassonetti, coi fiori che danno la nausea e fanno puzza.
Lo sapevi che sono velenosi, che se i cavalli li mangiano muoiono soffrendo? E poi quando seccano neanche cadono e restano lì a grumi che sembrano merda attaccata ai rami.
E però, in campagna con me a fotografare la zagara non ci venivi mai, preferivi gli oleandri di merda, gli oleandri che sono un imbroglio come la tua città.
(Testo e voce di Calogero Incandela)
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5. |
La Lunga Coda
06:38
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L’anestesia veloce
in frenetica assuefazione
E calda dedizione
alla performance asettica
Nient'altro che la lunga coda
Null'altro che una spuria broda
Inetti ma con precisione
adatti al sottovuoto
Intenti a cercare
I vocaboli di un dizionario del nulla
Nient'altro che la lunga coda
Null'altro che una spuria broda
Dimmi, dimmi, oracolo inappagato
Dimmi, dimmi, ciò che si è trasfigurato
Assopiti tra le brume del postmoderno,
la lunga coda degli anni '50,
molto più che una lunga coda
molto più che una spuria broda
molto più che uno specchio in posa
molto più che la stessa cosa
(Voce e parole: Davide Dannato)
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6. |
Tutta La Verità
05:06
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Sogni palindromi
Spazi vuoti e morti
Ossari e fotoricordo
Di un bel dì
E se la morte fosse
Simile a ciò che
Abbiamo dentro
Risvegli asincroni
Mattini spenti e illimiti
Io tendo una mano
Che non tocca mai
Giorni spazzati via
Ed io a credere
che fossero miei
Fantasmi psichici
Un giro sotto i portici
La mano che scosta la sabbia
Dai tuoi slip
Notti a dirci felici
Bestemmiare giocare
Con crudeltà
Sogni palindromi
Spazi vuoti e morti
Dove cresceva l’erba
Che fumai
E le grandi stronzate
Che sembravano tutta la verità
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7. |
Ieri Notte
05:55
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Di
notti come
la tua
appeso a un lembo di
visione
ne ho sognate
da un’estate con l’intonaco
di sudore
che cade
a pezzi e
che cade
che cade
Ma non si vede che
un sibilo di strada e due cappotti neri
che strisciano e un’arma sporca
un cartello pende sul burrone
Ma non si vede che
una macchia stesa come un lago fitto
O nel caso osa il cielo chiedi
all’eco di stelle un oracolo
Aspetta con le ore rotte
la notte fuma e dà botte
e la brina risponde
fa lo stesso
fa lo stesso
(Giulia Merlino)
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8. |
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instrumental
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9. |
La strada dal vetro
05:15
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L’algoritmo
frullerà
Dati
Ossa
Il tuo ineffabile
esser te
Quel pomeriggio
Senza età
Quando il mondo
Lasciò la mano
Qui
In equilibrio
Su di te
Inerte
Il cielo
Traccia
di rotte ordinate
E osservi la
strada
dal vetro
morto
come Neville
di ennui
È un dato di fatto
Il dolore si accumula
Più grande il dolore
Minore il caso
Per chi non ha
altra scelta
Il treno va
(Parole di Humpty Dumpty, Giulia Merlino, Viva Corà)
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10. |
Nastri
07:12
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Non luoghi
Parole
Ci consegniamo a parole
Non luoghi
Parole
Ci consegniamo a parole
Che ci definiscono
È un perimetro
Circolare
Infinito
Elettromagnetico
Ci consegniamo a parole
Che ci trasformano
Circolari
Senza attrito
È un perimetro
Infinito
Elettromagnetico
Siamo vulnerabili
È il nostro difetto migliore
Ci consegniamo a parole
Che ci trasformano
Senza attrito
Non luoghi
Parole
Elettromagnetiche
Siamo vulnerabili
Luci-spia nel buio
Scorrono
Luci-spia nel buio
Svaniscono
Siamo noi
Luci-spia nel buio
Si inseguono
Ci consegniamo a parole
Che ci definiscono
Vulnerabili
Senza attrito
È un perimetro
Circolare
Infinito
Elettromagnetico
Vulnerabili
È il nostro difetto migliore
Ci consegniamo a parole
È un perimetro circolare
Infinito
Elettromagnetico
Siamo vulnerabili
È il nostro difetto migliore
Non luoghi
Parole
Che ci trasformano
Senza attrito
È un perimetro
Circolare
Infinito
Elettromagnetico
Luci-spia nel buio
Si inseguono
Siamo noi
È un perimetro circolare
Infinito
Elettromagnetico
Nastri
(Voce e parole: Stefano Solventi)
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11. |
Lass Anderen Sein
06:04
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Nella stanza al buio
Il tuo occhio è un cero
E lo sguardo un lucignolo
Son tanto cieco
Da mettergli fuoco
No. Fa’ che sia altro
Va’ davanti casa, imbriglia
Il tuo sogno pezzato
Fa’ che i suoi zoccoli parlino
Alla neve che il tuo
Soffio fa cadere
Dal colmo del tetto
Dalla
Mia
Anima
Lass dein Aug in der Kammer sein eine Kerze,
den Blick einen Docht,
lass mich blind genug sein,
ihn zu entzünden.
Nein.
Lass anderen sein.
Tritt vor dein Haus,
schirr deinen scheckigen Traum an,
lass seine Hufe reden
zum Schnee, den du fortbliest
vom First meiner Seele.
(Paul Celan)
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12. |
Mr. Lazarus
05:16
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Cristo, la mia droga sa di pornografia
Angeli e madonne di periferia
All'angolo mi aspettano, mi costituirò
Parte incivile della buona società
Cristo, la mia dose di esausta euforia
Masturba il cervello di sana ipocondria
Mi svuoterò da dentro lungo i viali e sui tram
E morirò di sete nel sepolcro del primo bar
Le mie vene
Sono fiumi
Nel deserto
Come un'oasi
Il mio sangue
È un'acqua dolce
Che nel sole
Svanirà
Cristo, il naso gocciola ma il mio sangue è blu
Come il cielo, come il viagra, come la meth
Questo corpo è un abito un po' logoro e trash
Voglio denudarmi e non vestirlo mai più
E velato di luce
Come un sudario
Tra le spighe falciate
Fuori dal mondo
Io rinascerò
Le stelle sopra di me
Mi alzerò, camminerò
Sabbia verde
dentro gli occhi
piove un acido
nel tempo
bianche le onde
della mente
spiga al vento
amore, morte
(Cateno Tempio)
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13. |
Carillon
04:48
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Diciassette
Imperturbabili
rintocchi bui
un carillon
consegno al tuo ansimo
(È su di te che io getto il mio destino
e impasto un grumo d’aria ch’è cibo qui)
Nell’aria lì rimane la tua radice
Ogni freccia che scocchi
Ogni pallone che arrocchi
Nell’aria tutto si ammucchia
e va
Ogni amore che affossi
Ogni pensiero che ingrossi
Nell’aria tutto si annulla
e va
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14. |
Eisoptrophobia
05:40
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È tutto pronto
Se temevi
Rassicurante
Questo regno dell'io
Tu fisso
E impagliato
Senza di te
E senza di me
Non ho tane
Non ho trame
Per nascondere
Quello che non c’è
E non cavo
i miei occhi
per vedere il tuo tempo
segnato
(Testo di Giulia Merlino & Davide Dannato
Voce: Davide Dannato)
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15. |
Indizi
04:49
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Guarda la polvere
Cumuli di te
Sotto le dita di Paul
Conosci un certo Paul?
Forse è uno che
Giace nella metrica bene
Le si attiene
Tutto sta al suo posto
E non chiede di più
E non si scopre di più
Fuma la cenere
Venere chi sei
E soprattutto ora che fai?
Sai già che morirai?
Nei vicoli ti liquefai
Tra i tombini scivoli
E non torni mai
E i cani fanno cai
Insomma la canzone contiene indizi atti a configurare un preciso mood di caducità
Tutto sta al suo posto
Inutilmente io lo sposto
Tutto sta al suo posto
E non chiede di più
Questa la sua virtù
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Humpty Dumpty Messina, Italy
Fieramente arroccato su posizioni di intransigente autoproduzione e autodistribuzione, solenne spregiatore del compromesso assurto a modus operandi, ha all’attivo 22 dischi e parecchie collaborazioni.
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